domenica 2 luglio 2017

Tette al vento e libertà

Ho visto una parte del concertone di Vasco, di cui non sono fan, alla TV, come hanno fatto del resto cinque milioni di persone.
Più di tutto mi ha catturato la mia attenzione, e credo non solo mia, l'immagine di una ragazza a seno nudo seduta a cavalcioni sulle spalle di un nerboruto e fortunatissimo compagno. 
A fronte della preoccupazione, certo legittima, che un evento così massiciamente partecipato potesse far gola ai cupi spacciatori di morte e verità, l'esibizione manifesta della nudità femminile assume quasi un connotato di natura ideologica: uno schiaffo ai talebani d'ogni credo, anche a quelli di casa nostra, e ai vecchi tromboni stonati che in altre occasioni non avrebbero perso tempo a contrapporre il nostro occidente civile alla barbarie retrograda del fondamentalismo, dimenticando che una delle cifre che distingue noi da loro non è il credere in un Dio che si immagina più buono ma il privilegio di non provare senso di colpa per il proprio corpo. 

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