domenica 18 agosto 2013

La mia vita per quattro pannocchie


I fatti: un gruppo di teppisti danneggia un campo di mais biotech e strappa qualche piantina. Potrebbe finire qui. Al massimo una colonna nella cronaca locale di un giornale di provincia, sempre che nelle stesse ore e nello stesso luogo non sia accaduto nulla di più grave.
Senonché il campo in questione appartiene a Giorgio Fidenato, cofondatore del Movimento Libertario.
Proprio dal sito del movimento apprendo del danneggiamento cui ho fatto riferimento. L'articolo, firmato da Leonardo FaccoRieccoli, i nazi-comunisti distruggono un campo di Fidenato, non ha niente di giornalisticamente interessante. Vale comunque la pena leggerlo per intero. Non se ne esce arricchiti culturalmente però ci si riesce fare un'idea di cosa sia il libertarianesimo in salsa padana: un' orrenda mistura di classismo e risentimento padronale accompagnata dal basso continuo del radicalismo antifiscale. Non a caso uno degli slogan del movimento libertario è La proprietà è un diritto naturale, le tasse sono un furto. Falsa, o comunque fortemente opinabile, la prima affermazione e, di conseguenza, falsa la seconda.
Sembra di sentire il Roma ladrona di un Bossi d'antan.

I teppisti in questione vengono definiti aborti dell'intelletto e cialtroni subumani. Untermenschen insomma, non proprio animali ma neppure esseri umani a pieno titolo.

Più avanti Facco si esibisce in una tirata contro la classe politica, la casta, colpevole di aver preso delle decisioni che a lui non stanno bene. 


"L’azione di questi cialtroni subumani è la diretta conseguenza delle parole di una casta politica irragionevole, retrograda, composta da minus habens scientifici che armano la loro mano con dichiarazioni delinquenziali (In primis la ministra De Girolamo). Sarebbe ora e tempo che la magistratura si occupasse di costoro".
Secondo Facco il Parlamento e il Governo in questo istigherebbero a compiere gesti come quello denunciato da Fidenato. Il ragionamento è semplice: poiché la casta manifesta una pregiudiziale avversione verso le biotecnologie si rende mandante dell'atto vandalico di cui è stato oggetto il mais biotech. 

La battaglia di Fidenato è più che legittima. Non ho particolari titoli per pronunciarmi in tema di biotecnologie ma non vedo di cattivo occhio la possibilità di coltivare cereali particolarmente resistenti alle basse temperature o che necessitano di una minor quantità d'acqua. In un paese civile, e credo che l'Italia lo sia nonostante Facco, la questione si dovrebbe chiudere. OGM si OGM no? OGM no. Quindi, siccome il Parlamento e il Governo si pronunciano in maniera difforme da quanto auspicato, trasciniamo tutti in giudizio e li chiamiamo a rispondere penalmente delle loro decisioni?

Per avere un'idea di quale becera cultura ispiri le parole di Facco si può guardare questo video, in cui da libero sfogo al provincialismo dell'antipolitica militante.


In questo intervento ad Agorà Facco ci fa dono di alcune prelibatezze. Propone introduzione di una flax tax, dieci per cento secco su tutti i redditi, che archivierebbe il sistema della progressività fiscale; afferma, fra lo stupore generale, che i dipendenti pubblici non pagano tasse; conclude con il pezzo forte del repertorio qualunquista: "Lei Cofferati dovrebbe iniziare a lavorare".








2 commenti:

  1. direi che mi sento di condividere la stragrande maggioranza delle affermazioni di Leo e di Giorgio.
    Sottolineo il fatto che Giorgio è un lavoratore, nel più limpido senso della parola, visto che i campi se li ara e se li semina da solo.
    E' estremamente probabile che i cialtroni che hanno devastato i suoi campi non abbiano mai lavorato in vita loro.
    Cosa curiosa per chi sostiene di aderire a un'ideologia che esalta i lavoratori ( salvo poi essere popolata per lo più da gente che non ha mai realmente fatto nulla nella vita).
    Ah, compresa quella rivolta a Cofferati, che, appunto, pur millantando di appartenere al "proletariato" tutto ha fatto nella vita tranne che lavorare, visto che appena ha potuto si è imboscato nel sindacato.
    Rispetto alla politica rappresentata da parassiti sociali come il signor Cofferati, l'antipolitica di Leo è oro colato, Antonello.
    Ma come si fa a stare dalla parte dei lavoratori e simultanenamente a non aborrire questi fannulloni che fingendo di difendere i lavoratori non fanno altro che campare alle spalle della società?

    RispondiElimina
  2. Ho affermato che condivido la battaglia di Fidenato. Nessuno più di me può comprendere cosa significhi lavorare la terra. Naturalmente possiamo confrontarci sull'estensione da dare al concetto di lavoro. Facco poteva esprimere gli stessi concetti in maniera più civile ed educata.

    RispondiElimina

In memoria del professor Todini

     Ho visto il video senza l'audio e mi sono abbandonato ad un commento vigliacco e banale: il dato positivo della faccenda - ho de...