venerdì 6 aprile 2012

Una persona orrenda

Persino Veltroni si è spinto a definire Massimo Calearo una persona orrenda. Peccato che se ne sia avveduto troppo tardi, all’indomani dell’intervista in cui ha affermato di usare l’indennità parlamentare per pagarsi il mutuo, benché in aula si sia recato tre volte dall’inizio dell’anno.
Massimo Calearo Ciman, nato a Vicenza nel 1955, professione imprenditore. Eletto deputato nel 2008 con Partito Democratico  nella circoscrizione Veneto 1, lascia il PD nel 2009 dichiarando di non essere mai stato di sinistra.
Calearo non doveva essere un deputato qualunque, ma l’uomo che meglio di ogni altro era in grado di rappresentare il nuovo corso veltroniano: il partito interclassista, in cui potevano convivere l’operaio della Thyssen e il falco di Confindustria.
Travolto dalle polemiche, prova a correre ai ripari. In un’intervista al Fatto dichiara :  Le mie assenze alla Camera sono cominciate alla vigilia di Natale. In quei giorni mia moglie si e' ammalata seriamente. Ho scelto di rimanerle vicino. E' morta il 19 marzo scorso. Nel frattempo ho ripreso a lavorare nella mia azienda. Quando sono ritornato in Aula sono stato male, ho provato un grandissimo disagio e ho cominciato a schifare una classe politica che e' sempre la stessa. Basta, mi dimetto così la finiamo con le polemiche. Aspetto solo che quegli sciocchini del Pd la smettano di spararmi addosso, poi scrivo la lettera per Fini”.
Se recarsi in Aula gli risultava così penoso, per ragioni familiari e perché schifato da una classe politica di cui anche lui era entrato a far parte, si sarebbe potuto comunque dimettere: nessuno lo avrebbe costretto a proseguire il suo mandato parlamentare. E’ ancora in tempo per levarsi di mezzo e tornare a fare l’imprenditore a tempo pieno. Lo faccia alla svelta e non pretenda di toglierci  il piacere che proveremo nel continuare a coprirlo di contumelie.

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